LO SPECCHIO DI JICA di Sara Galea
Un libro inchiesta per chi vuole vedere la separazione da tutti i punti di vista, vittime, carnefici, specialisti, legge e poi…Individualità e coralità. Una voce, fra tante voci. Un tema di molti, una voce che lo racconta, con la semplicità di chi riesce ad appianare anche gli eventi più drammatici, di chi riesce a farsi una ragione di ciò che le è capitato, accettando il proprio destino come qualcosa a cui non serve ribellarsi, ma di cui ci si deve in tutta modestia fare carico, assumendo le proprie responsabilità.Un dialogo fra donne ne è l’ossatura principale, in cui l’intervistatrice, pur non volendolo, non nasconde la propria forte personalità, che emerge nella scelta delle domande, sensibilità agli stati d’animo altrui, conduzione della conversazione, momenti di pausa. Un dialogo fra donne, ma non solo di donne. E non solamente per la seconda parte in cui escono in primo piano anche racconti al maschile, ma perché gli uomini sono sempre presenti, anche nel racconto di Cerasella, in tutta la gamma dei ruoli che la loro interazione con la protagonista ha comportato.Ma, soprattutto, racconti di vita condizionati dall’esistenza e dalla presenza dei figli, che ne sono i veri protagonisti. Ogni scelta, ogni gioia e ogni delusione sono vissuti nel loro nome. E il grido di protesta per i diritti negati è sempre e soprattutto protesta per il loro dolore.È un libro che insegna – o dovrebbe insegnare, non si può che augurarselo - ai genitori come agli educatori, ma soprattutto a coloro che sono chiamati ad assumere le decisioni che riguardano la famiglia, a mettere le cose nel giusto ordine di importanza. Marino Maglietta.
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