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venerdì 18 giugno 2010

L'ebraico geroglifico.























L'importanza delle radici e la distanza tra l'ebraico del testo sacro e l'ebraico corrente sono indici di una componente geroglifica dell'ebraico antico . Tale componente dovette svilupparsi , con ogni probabilità, durante i quattro secoli dell'esilio di Israele in Egitto ( tra il XVI e il XIII sec. a.C), poi venne dimenticata dopo il ritorno nella terra promessa.In Palestina il modo di pensare connesso alla lingua geroglifica era divenuto inutile e poco pratico.

Il "segreto" delle lingue geroglifiche , consiste nel fatto che :

1) Le lettere delle lingue geroglifiche avessero ciascuna, un valore fonetico e insieme un significato compiuto,

2) Per conoscere davvero una lingua geroglifica bisogna conoscere perfettamente i significati delle lettere, e saperli interpretare, così da avere il senso intero , originario.

In egizio e in ebraico , il senso delle parole erano tre.
Un modo per parlare, un modo per significare, e un modo per nascondere i significati. Oggi si indicano in livello letterale, livello figurato, e livello sacro. Il livello letterale era usato nel linguaggio corrente e doveva essere chiaro e concreto.
Il livello figurato , le parole non indicavano le cose concrete, ma il loro valore metaforico cioè ciò che può rappresentare.
Il livello sacro le aprole divenivano realtà del mondo dello spirito e degli Dei.
In ebraico , al primo e secondo livello la funzione delle lettere dell'alfabeto è solo fonetica, mentre il terzo livello è quello in cui le lettere mostrano che cosa si nasconda nelle parole.

Così , "luce" in ebraico è 'aOR: la prima lettera, l'aleph , è il segno della potenza, la lettera O è il segno dell'intelligenza, la lettera R è il segno del movimento. Il significato geroglifico della luce è dunque " la potenza del comprendere, che ha cominciato a muoversi".

Nelle versioni consuete della Bibbia , le parole e i nomi vengono tradotti solo al primo livello, sporadiche incursioni nel secondo livello, questo perchè sono fatte da traduttori che non conoscevano la componente geroglifica dell'ebraico.

Leonardo Lovari.

Fonti: La creazione dell'Universo - Igor Sibaldi.

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