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martedì 17 agosto 2010

Trento, figlio sottratto alla nascita. "Noi ti ridiamo il bimbo, ma tu non potrai far da sola"


16/08/2010 - 22.37

Riprendiamo il caso, gravissimo, della giovanissima mamma trentina che al momento del parto, quando erano trascorsi pochi minuti dal taglio del cordone ombelicale, è stata raggiunta da una procedura di adottabilità del figlio. Tutto ciò, nonostante lei chiedeva coscientemente un affido condiviso per il bimbo che momentaneamente non era in grado di mantenere, ma che era sua intenzione tenere.

Il Tribunale dei minori di Trento, senza interpellarla, diede avvio alla procedura di adottabilità, con modalità che somigliano, ai più, ad un sopruso disumano. In pratica, il figlio le fu sottratto alla nascita e lei non lo vide più. Chi ha seguito la vicenda ricorderà che soltanto dopo più di un mese la donna si è potuta incontrare con il giudice, il quale ha compreso di essersi sbagliato e di aver sottovalutato quella ragazza, ma invece di rimediare prontamente - in fondo era passato solo un mese - ha preferito mantenere integro l’aplomb del proprio potere e ha sentenziato che si sarebbe fatta una CTU sulle sue capacità genitoriali. In questo modo i mesi da uno sono diventati otto, e la ragazza ha rivisto solo allora il bambino, con buona (mala) pace della fase primaria dell’attaccamento.

Adesso, forti della impunità che li rende impermeabili e arroganti, i giudici del medesimo tribunale di Trento hanno finalmente acquisito la relazione del perito incaricato, il quale ha dato una valutazione tutto sommato favorevole alla mamma. Quest'ultima, però, "dovrà accettare di essere aiutata".

La terminologia non vi inganni. Non si tratta di umana comprensione, di abbracci e pacche sulle spalle, nè di aiuti economici o in natura. La giovane madre e il giovanissimo padre, semprecchè il tribunale non si pronunci per l'adottabilità (ma in questo caso dovrebbe vedersela con una sfilza di esposti per imperizia grave e dolo), dovranno sottoporsi ad un regime di controllo che, a confronto, lo Jugendamt di Himmler sembra poca cosa: perizie, visite in ambiente protetto, "stati di avanzamento" che non fanno intravedere nulla di buono.

Naturalmente, in ossequio ai tempi della giustizia minorile, il giudice Santaniello pare che impiegherà qualche altra settimana per pronunciarsi sulla vicenda. E così i mesi di distacco del bimbo dai genitori, per fare conto pari, passeranno a 10.

Lo psicologo Giuseppe Raspadori, che ha il merito di aver fatto emergere la vicenda (rischiando del suo), è intervenuto nuovamente dichiarando al quotidiano L'Adige che "non si può non rilevare l'arroganza del tribunale dei minori il quale si è preso altro tempo per pensare e valutare. Questo dopo otto mesi per un caso che non doveva nemmeno esserci. A Gennaio, quando sono intervenuti, non esisteva un minore, ma solo una mamma in attesa di un figlio. Purtroppo questa arroganza permette al tribunale di perpetrare i suoi metodi; metodi che hanno portato ad assurde valutazioni sulle capacità genitoriali rispetto ad un figlio appena nato".

Visto che i due giovani erano alla prima esperienza, a seguire l'operato del tribunale di Trento, bisognerebbe sottoporre a controllo tutti gli italiani che diventano genitori per la prima volta. Proprio come accadeva durante il ventennio, nel quale il rito dei tribunali minorili affonda le proprie radici.

Fonte: http://www.adiantum.it/public/1120-trento,-figlio-sottratto-alla-nascita.-noi-ti-ridiamo-il-bimbo,-ma-tu-non-potrai-far-da-sola.asp

2 commenti:

  1. I Giudici purtroppo sono la peggiore carica di questo Paese. Incapaci, Burocrati, corrotti, impreparati è davvero raro trovare un giudice all' altezza del suo ruolo. Al tribunale di Milano ce ne saranno solo un paio... gli altri sono tutti così e anche quando viene deciso che sbagliano non pagano mai... io metterei dei pc al loro posto sostituendo così anche i pubblici ministeri...

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  2. Siamo perseguitati dalla legge. Io aborro questo Stato.

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