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domenica 13 dicembre 2009

L'Alfabeto Ebraico - BET ,benedizione e creazione; dualità e pluralità.







Pronuncia

B o V, a seconda che nel centro della lettera appaia oppure no un puntino (daghesh).
Esempio BEN (figlio), EVEN ( pietra)

Valore Numerico (Ghematria)

Il valore numerico della Bet è 2.


Cosa ci rivela

La lettera BET rappresenta benedizione e creazione; dualità e pluralità. Dato il suo valore numerico (ghematria) di 2, la BET rappresenta il concetto di dualità, concetto che implica diversità in ogni parte della BRIYA' (creazione). L'unicità assoluta prevale solo nel Creatore. Letteralmente BET significa casa (BAIT), ed allude sia al punto più santo della terra, (BET HAMIKDASH, il Tempio di Gerusalemme) sia alla casa (BAYT) dell'uomo, casa che egli può trasformare in un BET HAMIKDASH KATAN, un santuario in miniatura.La differenza tra MIKDASH (tempio, 444) e BAYT (casa, 412) è 32, ovvero il valore numero di LEV (cuore). Questo ci insegna che soltanto mettendo il proprio cuore in una casa si può trasformarla in un tempio.

Appare simbolicamente significante che AV (padre) ed EM (madre), entrambi iniziano con la lettera BET, mentre BEN (figlio) e BAT (figlia) iniziano con la lettera BET. (Metzaref Dahava)

La Torah scritta inizia con la lettera BET (Bereshit...), quella orale con la lettera Mem (Meematai...). Le due lettere insieme formano la parola BAM (di queste cose). Nella preghiera dello Shemà è scritto... vedibartà bam belechtechà baderech... - e parlerai di queste cose (e non di altre) quando camminerai per strada...(Maghid Taalumà ) BET sta per BEYN UBEYN (tra.. e tra), ovvero per la capacità di differenziazione e deduzione.. Questi sono i tratti intellettuali che generano la BINA' (comprensione). Rav Bunam di Pshitcha nota che la radice di ADAM (uomo) viene da DAMA' (confronto). L'uomo è caratterizzato dalla sua capacità di confrontare e mettere in contrasto, di distinguere e differenziare, di analizzare e comprendere. (Otzar Hachaim). BINA' (comprensione) è anche la base dell'etica. Rav Israel Salanter diceva che la mitzvà cardinale è "non essere stupido" (Michtav Eliyahu II,95). Egli comprese che un intelletto che ha nella radice la consapevolezza dei sentimenti degli altri è un prerequisito per qualsiasi relazione umana.Nella Amidà, la prima richiesta per i nostri bisogni fisici e spirituali non è la preghiera di aver successo nella nostra lotta quotidiana per il pane, ma di avere BINA' e saggezza. Dio apparve al re Salomone in sogno e gli chiese: "cosa ti dovrei dare?", e Salomone rispose: "dai al tuo servo un cuore che comprende... in modo da poter discernere tra il male ed il bene" (Re 3:9)

La forma della lettera BET rappresenta una casa con un lato aperto, per insegnarci che la nostra BAYT (casa) deve essere aperta agli ospiti, come insegna la Mishnà : " Aprite le vostre case" (Avot 1:4).



Leonardo Lovari.


Fonte: nostreradici.it

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