Nuoro. Ha cercato di raggiungere Mamoiada a piedi: è stata soccorsa dai carabinieri
Fugge a dieci anni per vedere il babbo
La bimba ha attraversato di notte la galleria di Mughina
Sabato 05 dicembre 2009
La piccola vive con la madre che dormiva e non si è accorta di nulla. La donna è stata svegliata dai militari e adesso rischia una denuncia.
V oleva raggiungere il padre a Mamoiada, così è uscita silenziosamente da casa mentre la madre dormiva e si è incamminata da sola sulla tangenziale, determinata a farsi venti chilometri a piedi nonostante l'oscurità e il freddo pungente di una notte da lupi. Alcuni automobilisti l'hanno notata mentre, spaventata e infreddolita, vagava avvolta nel suo piumino all'interno della pericolosissima galleria di Mughina e, senza perdere tempo, hanno avvisato i carabinieri, che fortunatamente l'hanno raggiunta nel giro di pochi minuti e portata subito al sicuro. Protagonista della struggente fuga una bimba di dieci anni, che da quando i genitori si sono separati vive con la madre a Nuoro.
IL PIANO L'episodio, che poteva avere conseguenze tragiche, è accaduto nella notte di giovedì. Quasi certamente la piccola aveva studiato il suo piano da tempo, ma ha deciso di metterlo in pratica solo l'altro ieri, quando ha trovato il coraggio necessario. Dietro la fuga non ci sarebbe infatti alcun litigio con la madre, ma solo la disperata voglia di stare insieme all'amatissimo padre e vivere con lui. Un desiderio di cui probabilmente in pochi si erano accorti, di certo non i giudici che hanno deciso a chi tra i genitori affidarla.
LA FUGA Così giovedì la bimba ha deciso che era arrivato il momento di correre dal babbo: ha atteso che la madre andasse a dormire, poi si è alzata dal letto e si è rivestita, stando attenta a non fare il minimo rumore. Poi ha preso con sé pochi effetti personali, si è infilata il giubbotto imbottito di piume ed è uscita dal portone. La mamma non si è accorta di nulla e ha continuato a dormire tranquillamente.
Una volta in strada la bimba ha percorso alcune vie cittadine, passando da piazza Veneto e ridiscendendo la strada che costeggia l'Anfiteatro comunale. Pochi minuti ed è arrivata all'imbocco della tangenziale, con in testa la folle idea di percorrerla tutta per arrivare così sino alla statale 389 che porta a Mamoiada. Un percorso che la bimba conosce bene, visto che l'ha fatto tante volte in auto insieme al padre. E che aveva deciso di ripetere a piedi, pur di coronare il suo sogno.
L'ALLARME Attorno all'una e trenta alcuni automobilisti che transitavano nella galleria di Mughina l'hanno vista camminare a passo spedito rasente alla parete del tunnel. Non si sono fermati, forse per paura di provocare incidenti. Ma non hanno esitato un attimo a prendere il cellulare e comporre il 112. «C'è una bimba che sta camminando dentro la galleria della tangenziale - hanno detto alla sala operativa dell'Arma - intervenite subito perché rischia di essere investita». I militari non hanno perso un secondo e una pattuglia che si trovava in zona è stata subito spedita nel punto indicato dai testimoni.
I SOCCORSI Quando la gazzella è arrivata nella tangenziale la bimba era ormai uscita dalla galleria e stava proseguendo la sua marcia in direzione della 389. Con molta delicatezza i militari l'hanno soccorsa, facendola salire in auto. Lei ha detto solo una frase: «Voglio andare da babbo». Poi, una volta in caserma, ha rivelato il suo nome. Quando i carabinieri hanno bussato alla porta di casa sua, la madre dormiva ancora. Non si era accorta di nulla. Ora rischia una denuncia per omesso controllo di minore. ( m. le. )
Fonte. L'Unione Sarda.
IL PIANO L'episodio, che poteva avere conseguenze tragiche, è accaduto nella notte di giovedì. Quasi certamente la piccola aveva studiato il suo piano da tempo, ma ha deciso di metterlo in pratica solo l'altro ieri, quando ha trovato il coraggio necessario. Dietro la fuga non ci sarebbe infatti alcun litigio con la madre, ma solo la disperata voglia di stare insieme all'amatissimo padre e vivere con lui. Un desiderio di cui probabilmente in pochi si erano accorti, di certo non i giudici che hanno deciso a chi tra i genitori affidarla.
LA FUGA Così giovedì la bimba ha deciso che era arrivato il momento di correre dal babbo: ha atteso che la madre andasse a dormire, poi si è alzata dal letto e si è rivestita, stando attenta a non fare il minimo rumore. Poi ha preso con sé pochi effetti personali, si è infilata il giubbotto imbottito di piume ed è uscita dal portone. La mamma non si è accorta di nulla e ha continuato a dormire tranquillamente.
Una volta in strada la bimba ha percorso alcune vie cittadine, passando da piazza Veneto e ridiscendendo la strada che costeggia l'Anfiteatro comunale. Pochi minuti ed è arrivata all'imbocco della tangenziale, con in testa la folle idea di percorrerla tutta per arrivare così sino alla statale 389 che porta a Mamoiada. Un percorso che la bimba conosce bene, visto che l'ha fatto tante volte in auto insieme al padre. E che aveva deciso di ripetere a piedi, pur di coronare il suo sogno.
L'ALLARME Attorno all'una e trenta alcuni automobilisti che transitavano nella galleria di Mughina l'hanno vista camminare a passo spedito rasente alla parete del tunnel. Non si sono fermati, forse per paura di provocare incidenti. Ma non hanno esitato un attimo a prendere il cellulare e comporre il 112. «C'è una bimba che sta camminando dentro la galleria della tangenziale - hanno detto alla sala operativa dell'Arma - intervenite subito perché rischia di essere investita». I militari non hanno perso un secondo e una pattuglia che si trovava in zona è stata subito spedita nel punto indicato dai testimoni.
I SOCCORSI Quando la gazzella è arrivata nella tangenziale la bimba era ormai uscita dalla galleria e stava proseguendo la sua marcia in direzione della 389. Con molta delicatezza i militari l'hanno soccorsa, facendola salire in auto. Lei ha detto solo una frase: «Voglio andare da babbo». Poi, una volta in caserma, ha rivelato il suo nome. Quando i carabinieri hanno bussato alla porta di casa sua, la madre dormiva ancora. Non si era accorta di nulla. Ora rischia una denuncia per omesso controllo di minore. ( m. le. )
Fonte. L'Unione Sarda.
Bel finale davvero, ma se al posto dei Militari, la bimba fosse salita in auto con uno sconosciuto?
RispondiEliminaNon voglio nemmeno pensarci poteva benissimo cadere tra le grinfie di un Pedofilo , e di un criminale che fine avrebbe fatto ?
Complimenti alle Forze dell'Ordine, grazie a nome mio.
Paola Caio
Non so se sono più pericolosi i pedofili o i giudici che hanno tolto il papà a questa bambina.
RispondiEliminaSpesso i criminali hanno un bel vestito e non si notano tra la folla.
Ma ci pensate?...io avrei preso la bambina e l'avrei accompagnata dal suo papà...xkè nessuno lo ha fatto?!...forse proprio per non cadere nella trappola e nella PSICOSI che ci stanno inculcando di paura e violenze.
No..no...no....io avrei preso la bambina e l'avrei protetta subito.
Comunque, sì...grazie alle forze dell'ordine
Un papà che non ha più i suoi figli.
Sergio da Taranto
Non avete idea del disagio che prodiuce la giustizia separativa italiana, i minori non sono considerati per quello che realmente sono, ma sono pacchi per sole donne nella maggioranza dei casi e strumenti spesso per richiederre vantaggi economici, cadsa, denaro e benefici.
RispondiEliminaSiamo vergognosaemnte consapevoli che solo chi vive separato sia realmente al corrente di come vanno le cose nei tribunali italiano, spesso avallati da servizi sociali negletti ed incapaci, ma TUTTI BEN LONTANI DAI MINORI. A chi interessa privare i bambini di UNO dei due genitori? forse agli avvocati matrimonialisti, forse a quellic he vogliono che le donne rimangano a casa a fare le casalinghe incapaci di assumersi dimensioni di dignità e indipendenza? o forse ai tribunali che alimentano coì un sistema chiamato divorzificio che porta montagne di denaro dalle tasche dei poveri genitori separati e alimenta il sistema giustizia stesso? I bambini sono gli adulti di domani, a loro dobbiamo riuspetto cura amore e non mettrli nelle condizioni di essere SPARTITI!
DUE GENITORI PER OGNI FIGLIO DI SEPARATI E QUATTRO NONNI OVE POSSIBILE E PER IL MAGGIOR NUMERO DI CASI POSSIBILI, questo è l'auspicio che rappresenta una cultura che unisce e debella i conflitti strumentali che usano i bambini.
Un papà lontano dalla sua bambina che per vivere e rimanere in salute si batte tutti i giorni contro mulini a vento