Tutto per una mancata notifica, evitata ad arte dalla destinataria. La vicenda risale a qualche mese fa, ma è ancora attuale. Una ex moglie di nazionalità rumena aveva sottratto illegalmente le figlie, portandole in Romania con uno stratagemma. Dopo varie peripezie, e l’autorizzazione del tribunale italiano, a fine Marzo il padre si era recato in Romania, a Craiova, su segnalazione del console italiano, e si era “ripreso” le sue due figlie, di tre e quattro anni (portate via dall’Italia dalla madre il 15 luglio del 2009) in virtù di un provvedimento emesso dal Tribunale di Milano, e recepito dal giudice del Tribunale di Craiova.
L’11 febbraio scorso il Tribunale aveva stabilito l’affidamento delle piccole al padre e lo autorizzava “a compiere tutte le operazioni necessarie per far rientrare le bambine a Milano”, mentre la madre era stata indagata per sottrazione di minore. Ma Maurizio Argenio, 46 anni, professionista milanese, è riuscito a riabbracciare le sue figlie, “rapite” dalla madre, solo per pochi minuti: Argenio, infatti, è stato fermato dalla polizia a Craiova e dopo una giornata in commissariato, ha dovuto riaffidare le bambine alla madre. “Non ci risulta notificato alla madre il provvedimento del Tribunale” hanno spiegato i poliziotti romeni all’uomo.
La vicenda è stata resa nota dai legali del professionista, gli avvocati Piero Magri e Alessandro Racano. L’ennesima storia alla Kramer contro Kramer, era cominciata il 15 luglio del 2009 quando la donna, 29 anni, scappò da Milano con le due bambine, da una casa famiglia che da mesi ospitava la donna a seguito di false accuse di maltrattamenti. Durante il soggiorno dentro quella struttura, poi, si sarebbe appurato che la donna era affetta da problemi psichici di una certa serietà.
Dopo una lunga vicenda giudiziaria, costellata anche di accuse di violenza sessuale a carico di Argenio, poi archiviate, non è stato possibile procedere al rimpatrio delle minori in quanto prima che il Tribunale di Craiova decidesse di recepire le decisioni dei giudici italiani, la donna si era nuovamente resa irreperibile. “durante il mese di Marzo, tuttavia la donna – spiega l’avvocato Racano – si è presentata al consolato romeno a Craiova per iscrivere le due bimbe all’ anagrafe italiani dei residenti all’estero e in tale circostanza è stata nuovamente rintracciata dal nostro assistito. Così le bambine erano state prese in consegna dal padre che, su segnalazione del consolato, si era recato a Craiova, ma la polizia rumena ha ritenuto opportuno fermarlo; e alla fine la polizia gli intimato di riconsegnare le figlie alla ex moglie”. Di tutta la storia si stanno occupando il vice console di Craiova, il Console Salvatore Rippa, che ha informato anche l’ambasciatore italiano ed il ministero degli esteri.
La vicenda è molto più frequente di quanto si possa pensare. Già nel 2009 il Ministro Frattini si era occupato dell’aumento esponenziale dei casi di sottrazione, ma le cifre sono sottostimate. Ufficialmente gli episodi sono 266, e solo nel 2009 i nuovi casi di sottrazione internazionale dei minori oggetto della procedura di rimpatrio ai sensi della convenzione dell’Aja del 25/10/80. Purtroppo in Europa non esiste un diritto di famiglia ‘comune’ ed ogni Stato, nonostante la ratifica delle convenzioni internazionali, adotta le proprie leggi ed i propri orientamenti che, spesso, sono in distonia con i predetti accordi internazionali.
Nella metà dei casi – dice l’avv. Gian Ettore Gassani, presidente nazionale AMI – le sottrazioni internazionali restano irrisolte. Si calcola, tuttavia, che vi siano circa mille sottrazioni internazionali di minori italiani all’anno che non vengono nemmeno denunciate, metà delle quali si consumano nei Paesi dell’est Europeo. In totale negli ultimi 10 anni le sottrazioni internazionali dei minori denunciate sono state circa 1.500.
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