Milano, 5 febbraio 2010 - Tradito dalla moglie e cacciato di casa, che fra l’altro era pure sua a metà, si era ridotto a vivere nel box a 6 gradi sotto zero. Senza più lavoro, senza più soldi, senza più affetti. Praticamente un barbone, un senza fissa dimora, un extracomunitario italiano. E siccome piove sempre sul bagnato, un bel giorno la moglie, dopo aver avviato le pratiche di separazione, è pure andata in Comune per cancellarlo dallo stato di famiglia. E a quel punto per il signor G. T., piccolo imprenditore edile di 44 anni, è cominciata la riscossa.
Il comune di Trezzano sul Naviglio ha fatto i dovuti accertamenti e alla fine, accertata la sua situazione di estremo disagio, ha deciso di offrirgli una soggiorno di 15 giorni all’Hotel Alzaia Naviglio di Corsico. Un residence a tre stelle, niente di lussuoso, ma sempre meglio di un box gelido e desolante. Nel frattempo, il piccolo imprenditore si cercherà casa con l’aiuto delle assistenti sociali e contemporaneamente, assistito dal suo legale, l’avvocato Ivana Maffei, proseguirà la causa di separazione dalla moglie.
L’inferno per il signor G., un artigiano specializzato in lavori in casa e piccole ristrutturazioni, comincia circa due anni fa, quando sul cellulare della moglie scopre alcune foto osè che la donna stava spedendo al suo amante. Lui, malgrado tutto, resta in casa per amore delle due figlie di 15 e 17 anni, ma nel giro di due mesi la donna lo sbatte fuori. La casa in realtà è in comproprietà, ma lei lo sbatte fuori lo stesso. E lui accetta, sempre per proteggere le figlie, trovando un rifugio nel box di pertinenza, dove di notte si sfiorano i 6° gradi sotto zero. Altre volte dorme in macchina, mentre il lavoro va sempre peggio.
La casa era anche il suo ufficio, ma chi chiama non lo trova più, per cui si rivolge ad altri. A poco poco finiscono anche i soldi e per l’imprenditore si fa sempre più dura. Nel frattempo la moglie avvia la causa di separazione e anche lui è costretto a trovarsi un avvocato. La svolta, se si può chiamare tale, arriva quando la moglie va in Comune per toglierlo dallo stato di famiglia. Dagli accertamenti dei messi comunali emerge subito che l’uomo versa in condizioni di grave indigenza, che vive in un box e che ha bisogno di aiuto. Per cui l’amministrazione di Trezzano sul Naviglio decide di trovargli un alloggio di emergenza e per 15 giorni lo manda all’Hotel Alzaia Naviglio di Corsico. Quanto meno, per un po’ smetterà di essere un «sfd», un italiano senza fissa dimora.
di Marco Ruggiero
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