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martedì 26 gennaio 2010

Caso Lovari, sospesa la potestà alla madre.


"Caso Lovari, sospesa la potestà alla madre" Decisione del giudice minorile. Gli scenari di Federico D'Ascoli.

ADESSO i conflitti di attribuzione non ci sono più, le sentenze in contrasto tra Italia e Lituania nemmeno. Eppure Leonardo Lovari non sente sua figlia da un mese esatto. Qualche secondo al telefono con Maria subito dopo Natale e poi più nulla. C’è una serie ininterrotta di sentenze non mettono in dubbio il suo diritto a riavere in Italiala figlia, eppure l’ex portiere di calcio si trova ancora con in mano un pugno di mosche. Altri due riconoscimenti nelle aule di tribunale non sono serviti, per ora, a fare davvero giustizia. Da una parte la magistratura lituana che, perla prima volta dopo qualche resistenza iniziale, ha riconosciuto la valenza dei dispositivi italiani che dispongono l’immediato rientro in Italia di Maria, dall’altra il giudice dei minori del tribunale di Firenze che visto l’atteggiamento ostruzionistico ha sospeso la patria potestà sulla piccola alla sua ex convivente Saule Šaltenyte. Immediatamente dopo Lovari ha depositato alla procura della Repubblica di Arezzo una denuncia per sottrazione internazionale di minore. Ma il tempo passa e tutto resta come prima: «Non so più che dire — si lascia andare Leonardo Lovari, 51 anni da pochi giorni—qui tutte le sentenze da due anni a questa parte mi danno pienamente ragione
ma resta il fatto che dal maggio di due anni fa per vedere mia figlia anche per poco sono dovuto
andare io in Lituania. Adesso la sospensione della patria potestà nei confronti della
madre fa sì che si configuri un reato molto grave. La mia bambina, insieme alla mia ex convivente, è tra gli iscritti nel registro di Schengen: se tentano di espatriare vengono immediatamente bloccate. In altri casi simili al mio è scattato il mandato di arresto internazionale: non capisco perché di fronte a un’ostinazione del genere a non rispettare le decisioni dei giudici nessuno muova foglia...».
LATRISTE vicenda dell’ex calciatore professionista ora rappresentante di terricci sembra
non avere mai fine: iniziato nel maggio di due anni fa è ancora su un binario morto. La madre
un giorno si è presa la bambina e l’ha riportata a Vilnius: la battaglia legale del padre per
riaverla ha riscosso mille riconoscimenti giudiziari giudiziari e altrettante delusioni per il rispetto
dei dispositivi. Ma Lovari non si arrende, nonostantetutto: «Il mio desiderio — dice — è
che quanto successo a me in prima persona,non riaccada. Io non so di preciso dove si trovi
mia figlia. Sento costantemente la sua mancanza,ma non è questo il problema principale. Il
problema più grande è immaginare, che anche lei, possa soffrire per la mia assenza. Questa
esperienza così pesante, ha maturato in me il desiderio di creare qualcosa di concreto. Ho
in mente un’associazione non a fini di lucro che possa essere un punto di riferimento per
genitori, come me, in difficoltà, in lotta. Un’associazione che però, per quanto a sostegno degli
adulti, non perda mai di vista le esigenze primarie dei bambini. Avere entrambe i genitori
è una di queste esigenze».

di Federico D'Ascoli.

LA NAZIONE - MARTEDÌ 26 GENNAIO 2010

2 commenti:

  1. buonasera dopo l'ennesima sconfitta per riottenere mio figlio di 8 anni e 4 mesi alle spalle di denunce di reati commessi dalla madre.. ottengo un'udienza al tribunale minore di roma con la presenza dell'assistenza sociale che si terrà il 4/2 a roma

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  2. ciao leonardo,credo che ora sia giunto il momento che l interpool italiano si dia una mossa per riportare a casa la bambina.se c è il mandato che lo mettano in atto!!!!ciao massimiliano

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