Analizzando il contenuto spirituale del Tau in frate Francesco di Assisi, se ne ottengono quattro grandi temi essenziali per la sua fede e per la sua mistica.
a) Il Tau è salvezza
Nessuno può essere salvato se non è segnato con il Tau.
Quando Francesco vedeva questo segno, riceveva una nuova certezza della sua salvezza.
Il giorno nel quale egli si accorge che frate Leone è assalito dal dubbio sul suo destino eterno, disegna la lettera Tau e gli restituisce la speranza.
L'autore del Sacrum Commercium ha colto molto bene questo aspetto della prospettiva francescana, quando fa dire a madonna Povertà: «Quando Gesù salì al cielo, a te lasciò il sigillo del regno dei cieli (il Tau) per segnare gli eletti (...) perché nessuno può entrare nel regno, se non porta impresso il tuo sigillo» (Sacrum Commercium, cap. 21).
b) Il Tau è salvezza attraverso la Croce
Per essere salvato, è necessario essere battezzato nel sangue di Cristo sparso sulla Croce.
Tale è il mistero che ogni Croce e ogni segno del Tau richiamano per S. Francesco e per i suoi compagni. Per questo essi recitavano la preghiera: «Ti adoriamo o Cristo (...) e ti benediciamo, perché con la tua santa croce hai redento il mondo». La stessa cosa facevano «dovunque capitava loro di vedere una croce o una forma di croce per terra, sulle pareti tra gli alberi, nelle siepi» (I Celano, cap. 45).
La spiritualità del Tau, dunque, altro non è che la spiritualità della Croce, cioè dell'amore di Cristo, morto per noi sulla Croce.
Il libro dell'Esodo richiamava a Francesco l'agnello pasquale, il cui sangue designava un Tau salvatore sugli stipiti delle case, ed per questo che egli stesso segnava i muri delle celle dei frati.
c) Il Tau è salvezza attraverso la penitenza
Se la Croce ha acquistato la nostra salvezza una volta per tutte, dobbiamo rinnovare in noi, quotidianamente, questo mistero; dobbiamo «portare ogni giorno la santa croce del Signore nostro Gesù Cristo» (Ammonizioni, cap. 4, 8).
Questa è la crociata del Tau predicata da S. Francesco, crociata composta non di soldati armati per conquistare Gerusalemme, ma crociata di uomini penitenti, venuti d'Assisi per predicare a tutti: «Fate penitenza, fate frutti degni di penitenza!» (Regola non bollata, cap. 21; Lettera ai fedeli).
E qui la spiritualità del Tau raggiunge la spiritualità della "sequela Christi".
Gesù aveva detto: «Chi vuole seguirmi deve portare la croce»; frate Francesco capisce: «Chi vuole seguirmi deve essere segnato con il Tau, che ha la forma di croce».
Egli avrebbe voluto arrivare fino al martirio, pur di essere segnato con un Tau di sangue.
Egli lo sarà con le stimmate.
d) Il Tau è segno di vita e di vittoria
Egli è dunque sorgente di gioia.
Ecco il segreto profondo della gloria di Francesco.
La liturgia del suo tempo attribuiva alla lettera Tau i medesimi attributi che venivano dati alla Croce: «Est Tau vivifico insignitus (...) Crucifixi servulus».
Questa strofa potrebbe essere applicata a Francesco.
La predicazione del suo tempo parlava anche del Tau come di un "labarum", segno di vittoria.
Con S. Paolo, Francesco non avrebbe potuto non cantare la sua gioia di essere stato salvato: «Io non mi voglio gloriare se non nella croce del nostro Signore» (Fioretti, cap. VIII).
Leonardo Lovari.
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